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“Nuj semm r Cassin”

L’etimologia di un concetto semplice che qualcuno fa fatica a capire

In un periodo storico di transizione per la nostra terra, in cui finalmente, la Città Martire ha trovato un Sindaco Enzo Salera, capace di dar seguito agli impegni presi ad inizio mandato con i suoi concittadini e di cui si iniziano a vedere i frutti, c’è un concetto semplice e chiaro che qualcuno proprio non riesce a comprendere.

Nuj Semm r Cassin. Equivale per chi è figlio di questa Terra ad un senso di profonda appartenenza, che pianta le radici nella nostra storia, dei nostri antenati, capaci di risorgere dopo la guerra e di scacciare il nemico, restituendo identità e orgoglio, amore e senso di protezione, affinché più nessuno potesse venire a conquistare o peggio ancora a calpestarne i valori. Di questo semplice concetto, chiaro ai più in Città, il Sindaco, che a nostro avviso resta il migliore espresso dalla politica negli ultimi 30 anni, proprio non riesce a intravederne il senso e a volte l’importanza. Qualcuno,non riferito al primo cittadino, continua a pensare, erroneamente, che possa fare e disfare a proprio piacimento, credendo inoltre di essere intelligente furbo e scaltro. Ma cosi non è, e lo mettiamo per iscritto, a futura memoria.

Chi cerca di imporre tramando, le proprie idee non potrà mai essere il benvenuto a casa nostra, chi pensa di poter tirare i fili saltando di qua e di la non ha inteso che questa è Cassino. Ci stupisce soltanto come nessuno abbia il coraggio di dire a chiare lettere ciò che tanti pensano.Partiamo da un concetto semplice, nessuno resterebbe incollato ad una poltrona sapendo di non essere il benvenuto, non certo perché avesse trovato muri di fronte ma più semplicemente quei muri li ha alzati personalmente isolandosi e stillettando di qua e di la e beandosi della propria superiorità, o presunta tale. Ma probabilmente avrà preso, lui si, un gran colpo di sole.

Cassino è una Città con mille contraddizioni ma sicuramente conosce la propria storia, i Cassinati sono persone sempre pronte a tendere la mano, a confrontarsi e a dialogare col Mondo, ce l’ha insegnato la nostra storia. Dover continuare a sopportare l’arroganza di chi, a differenza dei Cassinati, spesso ti parla senza tenere lo sguardo pensando di essere il custode della verità e del sapere è diventato insopportabile. Sappiamo che è un momento storico delicato e che il cambiamento che si respira in Città è giunto ad uno snodo cruciale, sappiamo che l’anno prossimo i cittadini saranno chiamati al voto e come sempre si preannuncia una dura battaglia, ma riconosciamo al primo cittadino quella capacità unica di assumersi le responsabilità. E’ infatti assumendosi le proprie responsabilità che una visione sta diventando una straordinaria realtà.Chiudere il Corso della Repubblica al traffico creando finalmente un centro Città degno della nostra storia è la traccia che il Sindaco Enzo Salera lascerà alle prossime generazioni. E’ grazie all’abnegazione e alla trasparenza che Cassino è un cantiere aperto e che le generazioni future potranno sedersi in aule nuove di scuole che vedranno la luce nei prossimi anni.

Ora però il Sindaco deve assumersi una responsabilità, non c’è bisogno di stregoni o strateghi per la prossima tornata elettorale, a parlare saranno i mille cantieri e i grandi risultati portati a casa in questi 5 anni in cui la sua amministrazione ha superato brillantemente una Pandemia che è entrata nei libri di storia senza lasciare nessuno indietro in Città.

E’ giunto il momento di chiudere un cerchio e di restituire identità alla nostra terra perché, Nuj semm r Cassino.

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Attualità

Abbiamo perso tutti con Serena

Sentenza clamorosa della Corte d’Assise del Tribunale di Cassino.

Serena Mollicone

Come si fa a partire da una richiesta di condanna delle pm Beatrice Siravo e Carmen Fusco di 30 anni per l’ex Maresciallo dei Carabinieri Franco Mottola, 24 per il figlio Marco e 21 per la moglie AnnaMaria con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere, 15 anni per il Maresciallo Vincenzo Quatrale con l’accusa di concorso esterno in omicidio e istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi, e 4 anni per l’Appuntato Francesco Suprano, accusato di favoreggiamento nel processo in corso davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Cassino.

Guglielmo Mollicone

Senza entrare nel merito di risarcimenti, prove, cose dette a mezza bocca e omertà da parte di chi negli anni ha girato la faccia dall’altra parte. Una cosa rimane incompiuta, LA GIUSTIZIA.

Dopo 21 anni di processi, rinvii e interminabili attese oggi aspettavamo tutti col fiato sospeso una sentenza che fosse da monito a tanti e che confermasse un’idea, che la Giustizia spesso è lenta ma alla fine arriva, invece no, dopo tutte le battaglie portate avanti fino all’ultimo giorno di vita di Papà Guglielmo oggi la doccia fredda.

TUTTI ASSOLTI.

Iniziamo a scrivere alle 21.30 e digitando il nome di Serena su Google a proposito della sentenza nessun aggiornamento.

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Forse per lasciar finalmente riposare in pace questa sfortunata ragazzina e il suo indomito Papà sarà meglio far calare il sipario su questa triste storia.

Se qualcuno aveva dubbi sulla giustizia in Italia oggi questo dubbio è stato fugato.

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